Le modifiche alla web tax previste nella legge di Bilancio 2018 non fanno venire meno le perplessità già rilevate in merito a presupposto e perimetro soggettivo di applicazione dell’imposta. A queste se ne aggiungono, anzi, di nuove, relative alla previsione di un limite di transazioni che determina l’obbligo, o meno, di effettuare il prelievo, all’esclusione dell’e-commerce e alla scelta di attribuire il ruolo di sostituto d’imposta al committente-impresa piuttosto che all’intermediario finanziario. L’auspicio è che il differimento al 2019 dell’entrata in vigore della web tax consenta al legislatore di svolgere quelle ulteriori e necessarie riflessioni per addivenire ad una norma più rispondente alle esigenze dell’erario e del sistema produttivo. E che nel frattempo l’UE definisca una disciplina normativa comune.Leggi tutto