I contratti di lavoro a tempo determinato rappresentano uno degli strumenti più utilizzati dalle imprese per dare flessibilità al rapporto di lavoro. L’opzione per l’apposizione di un termine al contratto obbliga, tuttavia, il datore di lavoro a sostenere un onere contributivo aggiuntivo crescente in base al numero dei rinnovi del contratto stesso. Di converso la trasformazione del rapporto a termine in rapporto a tempo indeterminato comporta la restituzione al datore di lavoro della contribuzione maggiorata pagata nell’ultimo rinnovo effettuato. Quali possibilità di risparmio ha l’impresa in caso di stabilizzazione del rapporto di lavoro subordinato?
Fonte: IPSOA – Informazione quotidiana su fisco, lavoro e pensioni, bilancio, gestione d’impresa e finanziamenti.