Le "polveri d'oro" e le "paste contenenti polveri d'oro", impiegate quali materiali nei processi di saldatura dei gioielli, sono riconducibili tra le materie prime e semilavorati cui si applica il regime dell'inversione contabile, sempre che sia garantito il livello di purezza dell'oro richiesto dalla norma. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta a consulenza giuridica n. 13 del 18 novembre 2020. Quanto alla definizione di semilavorato, cui si applica il regime del reverse charge, ciò che rileva, oltre al requisito necessario della "purezza pari o superiore a 325 millesimi", è che la transazione abbia quale oggetto, di fatto, il valore dell'oro contenuto nel "semilavorato", più che il prodotto ex se o altri elementi ivi contenuti.Leggi tutto